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Regolamento Mutui INPDAP 2024

Il mutuo INPDAP è un finanziamento offerto ai lavoratori e ai pensionati del settore pubblico, che risultano iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici, presso l’ente di previdenza sociale (INPS).

La somma di denaro oggetto del mutuo è concessa solo se, a garanzia dello stesso, viene posta un’ipoteca sull’immobile da acquistare o ristrutturare. Spesso, infatti, si parla di mutuo ipotecario, proprio perché è strettamente legato a questa forma di garanzia.

L’articolo 21 comma 1 del DL n. 201 del 6/12/2011 ha decretato ufficialmente la fine dell’INPDAP, con il conseguente trasferimento di tutte le sue funzioni all’INPS (a partire dall’1 gennaio 2012).

Il regolamento dei mutui INPDAP nel 2024

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, per gestire al meglio questo nuovo servizio da erogare ai cittadini, ha istituito la Gestione Dipendenti Pubblici. Tra le varie mansioni che svolge questo nuovo servizio dell’INPS è presente anche quello relativo ai prestiti e i mutui a tasso agevolato.

Il mutuo ipotecario erogato dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale è un finanziamento che si caratterizza per avere una forma di garanzia immobiliare. In pratica, in caso di acquisto, costruzione o ristrutturazione di un’abitazione o di un box/posto auto è possibile ottenere in prestito una somma di denaro dall’INPS, ponendo un ipoteca sull’immobile stesso.

Se il richiedente, in passato, ha già beneficiato di un mutuo da parte dell’INPS deve attendere che siano trascorsi tre anni dalla precedente richiesta, per poterne effettuare una nuova.

Inoltre, il contratto di mutuo può essere cointestato con il coniuge, a patto che entrambi siano iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici da almeno tre anni. In tal caso, però, l’importo concesso dal prestito non raddoppia, ma viene ripartito tra il marito e la moglie.

Se invece, solo uno dei due coniugi intestatari dell’immobile è iscritto alla Gestione Dipendenti Pubblici, nel contratto di muto il coniuge non iscritto viene considerata una parte terza datrice di ipoteca. In ogni caso, non è mai possibile intestare un mutuo ipotecario ex INPDAP al coniuge non iscritto alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.

Quali sono i casi in cui viene concesso il mutuo ex INPDAP?

Essere dipendenti del settore pubblico o pensionati che hanno prestato servizio in un ente pubblico, non è sufficiente per ottenere il mutuo ipotecario dall’INPS. Di fatto, è necessario che vengano rispettati alcuni presupposti. Uno di questi riguarda la finalità della richiesta.

In sostanza per poter chiedere ed ottenere un prestito ex INPDAP è necessario che questo sia finalizzato all’acquisto o alla costruzione di una prima casa, ad effettuare opere di manutenzione e di ristrutturazione della prima casa di proprietà del richiedente, alla costruzione o all’acquisto di un garage o di un posto auto.

Pertanto, non è possibile richiedere questa forma di finanziamento per l’acquisto di una seconda casa.
Inoltre, per quanto concerne le opere di manutenzione o ristrutturazione, per poter ottenere il mutuo è necessario che i lavori siano effettuati sulla prima casa del richiedente (può essere anche in comproprietà con il coniuge), purché l’immobile non sia considerato un alloggio di lusso.

Requisiti per l’accettazione del mutuo ipotecario ex INPDAP

Oltre alle caratteristiche appena descritte, per poter ottenere la concessione di un prestito ex INPDAP è necessario rispettare alcuni requisiti. Intanto, affinché l’INPS approvi il mutuo, è indispensabile che l’immobile sia libero e disponibile, ma anche che il mutuatario e la sua famiglia vadano a vivere nella casa oggetto del prestito e che quindi quella sarà la loro nuova residenza.

Un altro aspetto fondamentale che riguarda l’immobile oggetto della compra-vendita o della ristrutturazione è che NON deve essere gravato dalle cosiddette “garanzie reali”, ossia dal pegno, dai privilegi e dall’ipoteca.

Regole per la concessione del mutuo INPDAP

Uno dei requisiti indispensabili per poter accedere al mutuo ipotecario concesso dall’INPS è che l’immobile da acquistare o da sottoporre ad opere di manutenzione sia una prima casa.
In sostanza, né il mutuatario né i componenti del suo nucleo familiare devono essere proprietari di un altro immobile, tuttavia sono previste delle eccezioni a questa regola quando:

  • i mutuatario o i membri del suo stesso nucleo familiare sono intestatari di un immobile ricevuto tramite donazione o in eredità, purché non siano utilizzabili a causa della sussistenza di diritti reali come usufrutto, uso o abitazione per almeno cinque anni;
  • il mutuatario o i suoi familiari siano comproprietari di un immobile per una quota pari o inferiore al 50%;
  • il richiedente del mutuo ex INPDAP è proprietario di un’abitazione che però gli è stata sottratta tramite provvedimento giudiziario di separazione o di assegnazione dell’immobile al/alla marito/moglie;
  • il mutuatario è già proprietario di un’altra abitazione che però è stata dichiarata inagibile a causa di eventi naturali;
  • qualora il richiedente del mutuo ipotecario sia proprietario di un immobile in comproprietà con soggetti estranei alla propria famiglia. (NB In tal caso il mutuo viene concesso, ma esclusivamente con lo scopo acquistare le quote necessarie per diventare l’unico proprietario dell’immobile).

Se tutti i requisiti sono rispettati, l’INPS procede con l’erogazione del mutuo ipotecario. La cifra massima che è possibile ottenere dal prestito ex INPDAP, per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa, è di 300.000 euro e dipende dalle finalità per le quali è stata fatta la richiesta. Mentre per la costruzione di un box o di un posto auto, la cifra massima ammonta a 75.000 euro.